Fine anno, tempo di bilanci e liste di buoni intenti. Parafrasando Michael Simmons (che sul World Economic Forum scrive The secret to lifelong success is lifelong learning), un buon proposito è dedicare, ogni giorno, qualche ora all’apprendimento e allo studio: mai smettere d’imparare, insomma. E ciò è ancora più vero in tempi come questi, in cui l’accelerazione tecnologica regala poche certezze e molti timori.

Leggere, dunque. Ritagliarsi del tempo per “sfruttare” il pensiero organizzato di chi ne sa più di noi, di chi ha fatto lo sforzo di razionalizzare e approfondire temi di cui sappiamo poco, di chi ci regala uno sguardo al quale non avevamo pensato.

E allora eccoci qua, a scrivere un post con qualche titolo per noi interessante su nuove tecnologie, approccio al futuro, integrazione, formazione.

Buona lettura!

Alessandro Baricco, The Game

Un po’ saggio storiografico, un po’ racconto, Baricco inquadra le innovazioni digitali degli ultimi trant’anni. E se la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo ci spaventa, ci propone uno sguardo strutturato per costruire conoscenza. Con la convinzione che proprio la conoscenza scacci la paura.

Daniele Novara, Cambiare la Scuola si può

Trasformare l’insegnamento per preparare i ragazzi ad affrontare il mondo fuori dalla scuola (#flipped classroom)

Giovanni Floris, Ultimo Banco

La scuola deve insegnare a pensare, immaginare, avere un pensiero critico o formare competenze tecniche immediatamente spendibili?

Regina Hartley, TED Why the best hire might not have the perfect resume

Ci interessano solo i cv “cucchiai d’argento” – quelli TOP fatti di perfezione e precisione – o vogliamo aprirci anche ai ragazzi che hanno dovuto conquistarsi le cose superando traversie e difficoltà?

Yuval Noah Harari, 21 lezioni per il XXI secolo

Tra sfida, disperazione e speranza, come si vive in un’epoca di disorientamento tra vecchie narrazioni in disuso e nuove narrazioni ancora sconosciute?

Mafe de Baggis, #Luminol

Un punto di vista dissacrante sui social network – parte integrante della vita (anche professionale) di ciascuno di noi – ancora poco conosciuti e, ciononostante, molto demonizzati.